Potresti mai immaginare un mondo senza le lingue?
È difficile, lo sappiamo, ma prova a pensare a come sarebbe: silenzioso, certo, ma anche incredibilmente vuoto. Vuoto di tutto ciò che, per fortuna, in realtà lo riempie: connessioni, conoscenze e storie.
Ora, prova a immaginare a quante connessioni, conoscenze e storie il mondo abbia rischiato di perdere durante la pandemia.
Fa paura solo pensarci…
Il Covid ha cambiato per sempre molti modi di vivere, tra cui, e non poteva essere altrimenti, le più comuni modalità d’apprendimento.
Fino a pochi anni fa, era cosa sedimentata andare a scuola o all’università per imparare e, fino al lockdown, nessuno aveva mai percepito l’esigenza di dover passare attraverso la didattica a distanza.
Eppure, l’imponderabile è accaduto, e tutte le nostre connessioni, conoscenze e storie hanno subìto l’inevitabile contraccolpo, ma per fortuna, e questa è l’unica cosa che conta, non le abbiamo perse!
Questo perché tutti si sono mossi per far fronte ai nuovi obblighi sanitari e sociali.
Scuola e Università, certo… ma non solo loro.
Tra gli enti che per primi si sono accorti delle nuove necessità di bambini, ragazzi e professionisti, c’è stato St. George’s Institute, che veniva da una tradizione diversa, ma che ha saputo reinventarsi in nome della propria missione.
St. George’s Institute e INPS: insieme per aiutare le famiglie
Ma facciamo un passo indietro a prima della pandemia…
Dal 2019, qualsiasi famiglia vincitrice del bando INPS “Corso di lingue in Italia” può far frequentare ai propri figli i nostri corsi, usufruendo della relativa borsa di studio che contribuisce a coprire parte delle spese.
Quel primo anno, riuscimmo ad ospitare nelle nostre sedi 60 studentesse e studenti.
Stavamo per ricominciare l’anno successivo nella stessa maniera, ma…
il mondo fa la conoscenza del Covid.
Le chiusure figlie della pandemia, quindi, ci portarono a ripensare la nostra struttura, ma non la nostra missione:
così, per mantenere ciò che offriamo, decidemmo di progettare delle classi virtuali.
Risultato? Ben aldilà delle più rosee aspettative:
nel 2020 gli iscritti furono più del doppio rispetto al 2019: ben 145. L’anno successivo, con lo stesso sistema, ritoccammo questa quota ancora verso l’alto.
Ottimi i numeri, certo, ma i dati fini a loro stessi non ci hanno mai davvero interessato. C’è moltissimo altro, oltre le statistiche…
Cosa ci comunica questa crescita?
Ovviamente, anche per noi le limitazioni imposte dal Covid sono state gravose, ma quel periodo ci ha lasciato in eredità più di qualcosa:
– con la modalità online, abbiamo dato la possibilità a tutti gli studenti vincitori del bando INPS di usufruire della borsa di studio, anche a chi non aveva scuole di lingue vicino casa;
– abbiamo capito che il sistema di insegnamento di St. George’s Institute è apprezzato da una quantità crescente di persone, anche se il tutto non avviene in maniera frontale.
Insomma, quello che era nato come un esperimento per sopperire ai bisogni dei nostri studenti e studentesse si è rivelato un sistema proficuo, che ha accontentato molte più persone di quante ci saremmo aspettati.
E adesso?
La logica direbbe di continuare sulla strada dell’online, ma ormai il mondo si avvia sulla strada della normalizzazione e, con esso, anche alcuni regolamenti…
Tornano le lezioni in presenza: cosa cambia?
INPS continuerà anche quest’anno a mettere a disposizione delle famiglie le borse di studio, ma con una novità che sa tanto di ritorno al passato: niente più lezioni online, ma solo in presenza.
Cosa cambia?
Tutto il network creato grazie alla didattica a distanza sparirà per sempre?
Non esattamente…
Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato, ed è per questo che abbiamo passato gli ultimi due anni a lavorare per estenderci su tutto il territorio nazionale.
Ad oggi, siamo riusciti a creare una rete capillare di sedi fisiche, dislocate in molte regioni d’Italia, e miriamo ad espanderne ancora la copertura.
Perché la prima missione di St. George’s Institute sarà sempre quella di consentire a più persone possibile l’apprendimento delle lingue; non ha importanza che sia nella normalità di una classe, in modalità online o in fase pandemica.
Imparare una nuova lingua non è un capriccio estemporaneo, ma un regalo che scarti ogni volta che ne fai uso.
Le lingue solleticano connessioni, aprono alla conoscenza, spianano la strada a storie fantastiche. E il mondo di oggi, che si riaffaccia alla normalità, ha un forte bisogno di tutto questo.
Noi continueremo sulla strada che percorriamo da oltre 15 anni: portarti il mondo delle lingue, perché tu possa allargare il tuo, attraverso di esse.